Uno scorcio di Giappone nel cuore di Roma

A Via Gramsci, in cima alla strada che sale da Via Flaminia, il tempo si sospende: questo è il luogo dove Roma apre una porta verso l’Oriente.
Qui ha sede l’Istituto Giapponese di Cultura. È un edificio costruito negli anni Sessanta, la cui struttura richiama una dimora signorile del periodo Heian, con i canoni tipici della tradizione giapponese. È circondato da un giardino inserito armoniosamente nell’ambiente circostante.
Dal 12 marzo fino al 30 maggio, l’Istituto offre la possibilità di visitare gratuitamente, accompagnati da una guida, l’affascinante giardino (nei giorni stabiliti). Il giardino si estende per 1500 metri quadrati, ed è stato il primo in Italia ad essere progettato e realizzato da un architetto giapponese. Quest’area verde mostra gli elementi essenziali dello stile sen’en: il laghetto, la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello e la lampada di pietra. Piante come il pino nano, il ciliegio, il glicine e l’iris, immergono il visitatore in un luogo speciale. Eccezionalmente troviamo anche alcuni alberi di ulivo, che rappresentano il simbolo dell’amicizia tra l’Italia e il Giappone.
L’apertura del giardino al pubblico ha riscosso un grande successo, a tal punto che in poco tempo è stato annunciato il tutto esaurito (il prossimo ciclo di aperture si terrà il prossimo autunno).
Nella cultura giapponese la natura ha un ruolo importante. Il giardino infatti, rappresenta il luogo centrale della casa perché carico di simbolismo: gli elementi che lo compongono sono posizionati in armonia con l’ambiente poiché custodiscono un’energia positiva. Il giardino è “il luogo in cui l’uomo si confonde con il divenire della natura”.
Il fascino orientale da sempre colpisce l’Occidente: un evento come questo, non è una semplice visita culturale, ma un’immersione, seppur temporanea, in una delle espressioni più profonde della cultura giapponese: la natura.

di Valentina Barbanera

 

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