L’iniziativa pilota mira all’assistenza per la malattia di Alzheimer grazie al progetto regionale “Consulenze psicologiche e counseling in Farmacia” che ha come scopo l’agevolazione della qualità della vita dei pazienti entro un sistema familiare e circondariale. L’iniziativa è nata in collaborazione tra Federfarma Verona, Ordine dei Farmacisti, Centro Servizi per il Volontariato, Associazione Alzheimer Verona.
Circa 10.000 sono i pazienti affetti da demenze nella suddetta provincia veronese, l’80% dei quali sono quelli colpiti proprio dalla peggiore forma di malattia neurodegenerativa.
“La farmacia che è storicamente parte integrante della Sanità pubblica, da adesso lo è in maniera ancora più netta con l’ufficializzazione nell’ambito del Patto per la Salute del ruolo della Farmacia dei Servizi e quello presentato oggi è proprio uno di quei servizi indispensabili rivolti alla popolazione più bisognosa di assistenza – dichiara Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Veneto in conferenza stampa a Federfarma Verona – La copertura sanitaria 24 ore su 24 e sette giorni su sette è da sempre una caratteristica della farmacia che va emulata anche in altri ambiti del SSN, così come l’aumentata offerta di assistenza in periodo di crisi, al soggetto debole e nella fattispecie alle famiglie colpite dall’Alzheimer che sono fra le più bisognose di un sostegno articolato. Grazie quindi a Federfarma Verona e all’Associazione Alzheimer Verona che continua con grande tenacia la sua preziosa opera”.
“Ancora una volta Federfarma Verona ha la possibilità di mettere in pista, e lo farà a partire dal 15 luglio, un progetto sperimentale che offre alla popolazione, alla sanità e alle farmacie veronesi una nuova opportunità – Afferma Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia – Da sempre il farmacista è punto di riferimento anche psicologico per i pazienti e i loro familiari, grazie ad esperienza, sensibilità e disponibilità personali, ma avere il supporto tecnico di operatori professionalmente preparati amplifica l’apporto offerto quotidianamente dal farmacista. Ringrazio l’Ordine dei Farmacisti e l’Associazione Alzheimer Verona per aver individuato nelle farmacie il luogo più idoneo a realizzare quello che ritengo un importante supporto alla popolazione. Mi auguro che questa fase sperimentale dia i risultati che ci attendiamo, ampliandosi in futuro per affiancarsi in modo organico al servizio help desk psicologo, che già molte amministrazioni comunali stanno realizzando nelle farmacie territoriali”.
“Ridare la serenità a tutto il nucleo familiare è il primo dei nostri obiettivi – ha detto Maria Grazia Ferrari Guidorizzi, presidente Associazione Alzheimer Verona – Abbiamo pensato di attivare il servizio di counseling in farmacia con psicologi e volontari da noi formati proprio sulle specifiche competenze, perché si tratta di un luogo di fiducia, portatore di benessere, all’interno del quale le persone si sentono a proprio agio, ascoltate e protette, in cui possono apprendere le strategie necessarie al raggiungimento di una serena conduzione del difficile, lungo percorso della malattia. In farmacia si punta soprattutto all’ascolto e all’orientamento verso i laboratori per la memoria creati presso le nostre sedi affinché tutta la famiglia, non solo il paziente, esca dal forte disagio in cui è piombata a causa della patologia. È importante mantenere le abilità residue del paziente attraverso terapie non farmacologiche che, in sintonia con il nostro slogan “La forza di non essere soli”, favoriscono la socializzazione, la riabilitazione cognitiva e la riduzione dei disturbi comportamentali. Il malato di Alzheimer non è un pazzo, è una persona che ha smarrito se stessa e ha diritto alla dignità come ciascuno di noi”.
“Il paziente malato di demenza in generale e di Alzheimer in particolare trova grandi difficoltà anche nella semplice gestione dei farmaci – ha concluso Paolo Pomari, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Verona e provincia – quindi il farmacista che è sempre particolarmente attento alle esigenze dell’intero nucleo familiare, con questo servizio affina ancora di più la sua vocazione all’ascolto e al sostegno dei pazienti”.
Un’iniziativa da imitare affinchè malattie degenerative risultino affrontabili grazie a una rete sociale a facore della sanità nazionale.
di Sofia Diana