Due esposizioni per mostrare Roma, città dai mille volti: storia e illusione, architetture solide ed immagini evanescenti, documenti e visioni oniriche dialogano a distanza in “Ritratto di una città #2. Arte a Roma 1960 – 2001” e “Vedute di Roma Moderna”.
La rassegna “Ritratto di una città #2. Arte a Roma 1960 – 2001”, in mostra al MACRO (http://www.museomacro.org/) fino al 15 settembre, prosegue la sua panoramica, iniziata nel novembre 2012, sull’arte contemporanea a Roma: il progetto, reso possibile grazie ai contributi di artisti, collezionisti e curatori privati, ha come obiettivo la descrizione degli scenari artistici negli ultimi quattro decenni del XX secolo, in una Roma animata non solo da movimenti culturali, ma anche attraversata da avvenimenti storici che hanno segnato la città in modo indelebile. A scandire la temporalità della Città Eterna in questa occasione sarà la timeline posta sulla parete più lunga della sala Enel: 45 metri di documenti, video, fotografie e manifesti permetteranno ai visitatori di viaggiare nel tempo, anche grazie alla postazione per la consultazione dell’archivio virtuale, in continuo aggiornamento, realizzato in collaborazione con la versione telematica del quotidiano La Repubblica. A viaggiare nel tempo, sebbene con modalità e mezzi diversi, è Andrea Aquilanti, artista contemporaneo che propone fino al 19 luglio le sue “Vedute di Roma Moderna” alla Galleria De Crescenzo & Viesti. Nella sua riproposizione di alcuni dipinti settecenteschi di Giovanni Paolo Pannini (1691-1765) aventi come tema principale “il quadro nel quadro”, Aquilanti permette ai visitatori (o meglio, spettatori) di interagire con le immagini di una Roma antica e tuttavia presente. Il gioco di sovrapposizione continua tra disegno e fotografia, tra pittura e tecnologia, tra bidimensionalità tracciata su un foglio e proiettata su una parete rendono viva la percezione di una rappresentazione che va oltre il tempo, catapultando il fruitore in una sfida che lo destabilizza e ne decostruisce le coordinate spazio – temporali, mostrando ancora una volta Roma per quella che è: la Città Eterna.
di Annalisa Bifolchi