Roma, dipendenti Atac ai seggi e trasporto pubblico a rischio

Se l’affluenza alle urne durante queste elezioni amministrative è stata piuttosto tiepida da parte dei cittadini, la stessa cosa non si può dire per i dipendenti di Atac e Ama. Ma non si tratta purtroppo di senso civico o di esercizio del proprio diritto di voto. Come previsto dalla legge, infatti, i dipendenti delle due aziende possono ottenere un permesso dal lavoro per svolgere attività nei seggi – ma retribuiti anche da Atac – semplicemente presentando un certificato che attesti questo tipo di attività. Il numero di richieste per aderire all’iniziativa è stato, guarda caso, molto alto: circa 850 domande ricevute. E quindi 850 scrutatori? Non proprio. Solo in 20 infatti ricopriranno questo ruolo, mentre gli altri 830 saranno impegnati come rappresentanti di lista o segretari.
E a rimetterci sono stati, ovviamente, i cittadini romani. Sabato le corse si sono ridotte del 10%, mentre domenica e lunedì è stata soppressa una corsa su quattro.
Per tentare di tamponare questa “emorragia” di autisti e macchinisti, il direttore generale di Atac Marco Rettighieri ha bloccato tutti i permessi sindacali dal 3 al 6 giugno. Sul sito della società si legge infatti che “Atac, su disposizione del Direttore Generale, Marco Rettighieri, informa di aver sospeso la concessione dei permessi sindacali nei giorni dal 3 al 6 giugno prossimi, date coincidenti con le attività presso i seggi in occasione del prossimo turno elettorale. L’iniziativa, già comunicata alle segreteria territoriali delle Organizzazioni sindacali, si è resa necessaria avendo preso atto dell’elevato numero di richieste, superiore a 850, per la partecipazione alle attività collegate al funzionamento dei seggi da parte del personale operativo. Tale massiccia adesione per i ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista, è prevedibile possa indurre riduzioni del servizio di superficie e metroferroviario. La disposizione coerente con gli accordi sindacali vigenti, sarà ripresa in caso di ballottaggio e riguarderà le giornate dal 17 al 20 giugno prossimi”. E non vanno meglio le cose per l’Ama, che dopo lo sciopero della settimana scorsa, questa settimana dovrà fare a meno di ben 400 dipendenti – di cui 300 sono operatori ecologici.

Di Benedetta Carulli

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