Lo scorso giovedì 27 giugno, OSECO e Cento Giovani hanno organizzato un convegno dal titolo “Per una città intelligente” che si è svolto nella Sala delle Colonne di Palazzo Marino, Camera dei Deputati.
Gli oltre 30 relatori, rappresentanti del mondo academico, imprenditoriale ed istituzionale, hanno avuto a disposizione 5 minuti ciascuno per rappresentare problematiche legate al proprio settore e fare proposte concrete volte a rendere Roma una città più intelligente e migliorarne la vivibilità.
Città intelligente, dunque, da non confondere con Smart City. Una città intelligente, non è semplicemente quella digitalizzata, con la rete wifi disponibile ovunque; non è una città costruita razionalmente, con le strade proporzionate alla viabilità, e magari senza sporgenze lungo il marciapiede che tagliano le gomme della macchina se provi a parcheggiare accostando oppure il con il pavimento dei marciapiedi lineare, non disconnesso a rischio frattura delle dita dei piedi (salviamo tuttavia gli amatissimi sanpietrini, protettori dei calzolai).
La città intelligente è quella città che permette ai giovani di rimanere, magari con politiche abitative che consentano di pagare i canoni di locazione; è quella città che smette di associare il termine cultura a turismo, che rivaluta il proprio patrimonio culturale sia in termini imprenditoriali, per creare occupazione, sia soprattutto in termini di mecenatismo, attraendo altra cultura; è quella città che permette agli imprenditori di proporsi per sponsorizzare eventi e programmi culturali, ma anche infrastrutturali. Perché la follia della città in cui ci troviamo oggi, è che se un imprenditore vuole proporsi per illuminare gratuitamente il Colosseo, non riesce nemmeno a trovare un interlocutore.
di Raffaela Neri