Psichiatria, rigidità e 118

La Sanità in Italia ormai è sempre al centro di continue discussioni: efficacia, affidabilità, sprechi, costi e riforme sono gli argomenti cardine che fanno di questo mondo un enorme punto interrogativo. Un altro esempio è la testimonianza di un Dirigente Medico dell’Ares 118 Lazio inviata alla testata “Quotidiano Sanità” lo scorso 13 Aprile. Nella lettera viene fatto presente come oramai non vi sia più un’ambulanza medicalizzata per 30.000 abitanti, ma un’ambulanza medicalizzata per 150.000-200.000 abitanti, ovvero quasi quanta l’intera estensione del territorio di Roma Nord gestito dall’ASL RME. Al problema della distanza, che comporta un peggioramento nell’efficacia dell’intervento in emergenza, si affianca la rigidità del sistema sanitario regionale che, a quanto pare, raggiunge il suo massimo in ambito psichiatrico. Sembra che l’inamovibilità del Servizio Psichiatrico del Lazio, stabilita in Regione dai 4 Capi Dipartimento di Roma, abbia portato, la notte di domenica 10 aprile, il Dirigente Medico di turno a rimbalzare con il paziente da una struttura sanitaria all’altra: dalla partenza dal deposito del Santa Maria della Pietà, a Ponte Milvio da dove era arrivata la chiamata per un tentato suicidio, arrivo all’Ospedale S. Spirito da dove vengono inviati al San Filippo Neri perché ospedale di “competenza” (18 minuti di tragitto), e anche qui la collega psichiatra di turno afferma che non se ne deve occupare lei e che, in base alla residenza, il paziente deve andare a Frascati. Per non sguarnire il territorio di un’ambulanza medicalizzata bisogna aspettarne un’altra BLS. Risultato? L’utilizzo di 3 ambulanze, di due pattuglie della Polizia e un tempo di circa 3 ore. Se un intervento psichiatrico viene definito d’emergenza, perché non viene trattato come tale? Perché complicare il lavoro e ridurre l’efficacia e la tempestività dell’intervento per questioni di “competenza territoriale”? Nelle discipline che si occupano di salute mentale una cosa è chiara: la presenza di schemi troppi rigidi è disfunzionale proprio come l’assenza di tali schemi. Che sia proprio il sistema psichiatrico a mostrare tale disfunzionalità è un po’ paradossale.

Di Andrea Poliseno

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