19 miliardi di dollari in 10 anni è la cifra con cui il sindaco uscente di New York Bloomberg cercherà di ristruttura la città. Lo scopo della ristrutturazione è quello di mettere in atto un vero e proprio piano di “prevenzione primaria” dei danni procurati dai disastri naturali alla città, prendendo come esempio gli effetti dell’Uragano Sandy sulla Grande Mela nel 2012.
Bloomberg ha presentato il piano “A Stronger, More Resilient New York” lo scorso giugno elencano le principali priorità dell’operazione: 1) proteggere le infrastrutture strategiche con la creazione di difese in cemento per le centrali elettriche e i centri di distribuzione del cibo; 2) ristrutturare tutti gli edifici a rischio e nelle zone vulnerabili; 3) impedire alle acque di penetrare nelle zone abitate.Verranno anche ristrutturate le fogne per consentire un miglior flusso delle acque, saranno piantati più alberi per frenare l’avanzata delle acque e verranno costruite delle muraglie portatili per i momenti più critici.Questo è un tipico intervento di stampo comunitario,teso a migliorare la capacità della comunità di far fronte ad eventi disastrosi: si parte dalla valutazione dei rischi per arrivare ad una pianificazione dei cambiamenti organizzativo – strutturali necessari a consentire un miglioramento.Questo tipo di prevenzione è sia la più costosa che la più efficace per la difesa della comunità, in quanto permette di migliorare sia la sicurezza fisica degli individui sia quella percepita dagli stessi.Le campagne di formazione sono si utili, ma durante l’evento disastroso entrano in gioco processi psichici incontrollabili che possono render vani i momenti didattici. Modificando l’ambiente di vita rendendolo più sicuro sì compie un passo in avanti verso la capacità di resistere.
di Andrea Poliseno