Lo stadio della discordia ambientale e non solo

Ignazio Marino aveva fatto partire il progetto, confermandolo in tutte le sue parti dopo una lunga trattativa col presidente della A.S. Roma James Pallotta: adesso con un nuovo sindaco alle porte il tutto andrà ridiscusso e le polemiche non mancano. Infatti se Giachetti ha dichiarato “Ho incontrato mezzo mondo, mi manca solo Pallotta. Sono a favore dello stadio, è un progetto importante con due paletti su legalità e sicurezza. Porterà soldi dai privati e infrastrutture, cose che mancano a Roma”, la candidata 5 stelle Raggi afferma che esso “non può essere costruito in quell’area. Invitiamo a individuare un altro sito. Bisogna riportare la nostra posizione correttamente”.
Il centro della questione sembra essere infatti una potenzialmente pericolosa falda acquifera presente sotto il territorio dove sarà costruito lo stadio: tuttavia tutta la zona è già stata edificata negli anni Sessanta con progetti come il vecchio Ippodromo di Tor di Valle. Sarà allora davvero la falda ciò che crea ostacoli all’avviamento del progetto stadio della Roma? Oppure si tratta di tutte le infrastrutture che verranno costruite intorno all’impianto sportivo, come case e centri commerciali?
Nel mezzo di un progetto che ad oggi è solo su carta risulta ambiguo capire quali interessi reali vertano dietro la costruzione o meno di questo stadio: quello che purtroppo appare certo è che l’attenzione al decoro urbano e all’ambiente sembrano passare anche stavolta in secondo piano.

Di Valerio Bocci

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