Questa promessa è stata ovviamente disattesa e la nuova sindaca Virginia Raggi non sembra ottimista sulla situazione dell’impianto: “Il TMB del Salario è proprietà Ama, quindi non possiamo chiuderlo definitivamente come vorrebbero i cittadini. Anch’io auspicherei che non ce ne fosse bisogno ma non è possibile, bisogna essere chiari e dire la verità”.
Un inferno dunque destinato a continuare quindi nonostante l’Assessore all’Ambiente Paola Muraro avesse più volte paventato l’idea di convertire il TMB in un polo tecnologico prospettando per l’impianto un futuro da “fiore all’occhiello” della Capitale.
Tuttavia il caos sembra regnare sovrano e i cittadini annunciano l’assedio al Campidoglio: “Come promesso dopo le manifestazioni presidio al TMB di Via Salaria, dopo la manifestazione alla Regione Lazio, dopo aver combattuto per la bocciatura della mozione in III Municipio ad opera di una battaglia politica interna al M5S, adesso andremo anche sotto al Campidoglio. Il problema non è solo la puzza, non prendeteci per stupidi. Noi cittadini non siamo merce di scambio elettorale da usare per fini politici, non siamo cavie umane da sacrificare per sperimentare tecniche nuove di smaltimento o gli interessi e le esigenze di una città intera, non ci pieghiamo a comparsate e false promesse elettorali propagandistiche. Non attenderemo ancora, non vogliamo compromessi, non vogliamo lacchè di partito, non avremo bandiere”.
Di Valerio Bocci