Le conseguenze del terremoto a Roma

Il violentissimo terremoto di dieci giorni fa si è sentito distintamente in tutta Italia, forte, anzi fortissimo, lo si è sentito a Roma dove si sono vissuti veri e propri attimi di panico. Alla luce di questi giorni passati, la sindaca Virginia Raggi ha potuto finalmente fare una conta dei danni e dei disagi che hanno coinvolto la capitale.
In zona Ostiense, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura sono crollati alcuni pezzi dei cornicioni e sono stati segnalati anche il distacco di uno dei supporti che sorregge un grosso candelabro e l’allargamento di una crepa già presente. La chiesa è stata chiusa per alcune ore e poi riaperta al pubblico.
Addirittura nella Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza sono stati segnalati danni alla cupola e si è parlato della riapertura di alcune crepe già esistenti. La chiesa è stata chiusa. La Sopraintendenza ha detto che “in via cautelativa è stata predisposta la chiusura per le verifiche statiche della cupola della chiesa, della lanterna e dell’adiacente palazzo della Sapienza”.
Nell’altra zona universitaria, nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura sono caduti alcuni calcinacci da una delle due navate; la chiesa è stata chiusa per alcune ore e poi riaperta.
Disagi e paura anche all’Università La Sapienza che nel pomeriggio del 31 ottobre è stata chiusa in via cautelare, “per permettere verifiche tecniche sulle strutture degli edifici dell’Ateneo”.
Anche Ponte Mazzini è stato chiuso “fino a nuovo ordine” per una crepa e una perdita d’acqua. Non possono passarci né pedoni né mezzi di trasporto, pubblici o privati.
La Tangenziale est è stata temporaneamente chiusa, con gravi e conseguenti disagi alla viabilità, nel tratto che va da Largo Passamonti in direzione Viale Castrense (S.Giovanni) ma il tutto è ripreso abbastanza regolarmente nei giorni immediatamente successivi al sisma. La Via Flaminia è stata chiusa temporaneamente il 30 ottobre, nel tratto tra via Fracassini e via Canina poiché erano caduti pezzi di cornicioni che andavano necessariamente rimossi.
La linee della Metropolitana sono state chiuse per un totale di circa sei ore, la maggior parte delle verifiche strutturali sono ancora in corso ma non pericoli imminenti per l’incolumità delle persone non sono stati riscontrati.
Come si può capire dai rapporti, tanta paura e anche qualche principio di danno strutturale, per una situazione che va certamente monitorata e soprattutto messa in sicurezza.

Di Valerio Bocci

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