La Regione Lazio riattiva la convenzione con l’Ospedale Israelitico

 

Era la fine dell’ottobre 2015 quando scoppiò lo scandalo dei rimborsi all’Ospedale Israelitico di Roma che vide coinvolto anche ex presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua: 13 milioni di euro di rimborsi per prestazioni mai effettuate. Non solo, tra le irregolarità rilevate ci furono anche quelle di mascherare le attività svolte irregolarmente all’arrivo degli ispettori, arrivo che si conosceva prontamente grazie ad una “talpa”.

Dopo i diversi arresti avvenuti la Regione Lazio si mosse così agli inizi di novembre 2015: “E’ stata decretata in via cautelare la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento dell’ospedale Israelitico per i presidi di via Fulda, via Veronese 59 e piazza San Bartolomeo all’Isola 21, nel frattempo in via immediata e cautelare si è proceduto ad avviare il procedimento per la revoca dell’autorizzazione, dell’accreditamento e del contratto col sistema sanitario nazionale con divieto immediato di accettare nuovi pazienti”. 
Dopo qualche mese si commissariamento, come prevedono le nuove per le strutture ospedaliere colpite dal ritiro dell’accreditamento a causa di motivi giudiziari, affidato da Gabrielli al Dott. Narciso Mostarda, l’ospedale sta riprendendo l’attività medico-chirurgica dopo che il presidente della Regione Zingaretti ha firmato i primi due decreti per il rilascio dell’accreditamento all’ospedale Israelitico all’inizio di marzo, con una sola penale: vengono eliminati circa 30 posti letto accreditati, cioè quelli utilizzati per la truffa. I cittadini romani possono quindi riappropriarsi di questo importante polo sanitario.

 

Di Valerio Lofoco

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