La propria casa, la propria vita

Cosa potrebbe rappresentare per ognuno di noi la propria casa? Che cosa significa tornare o stare a casa propria?
La casa, o, più in generale, il luogo in cui si abita, è un concentrato di significati e sensazioni che accompagnano l’individuo nel quotidiano vivere. La casa è l’evoluzione del “rifugio” e ne conserva ancora l’antico significato di protezione, divenendo, così, un punto di riferimento nella biografia dell’individuo. Il concetto di casa racchiude in sé quello di famiglia, di gruppo ed affetto: ogni individuo crescendo sa che dovrà cercarsi un luogo adatto, che funzioni da base sicura, per poter portare avanti la propria vita.
Quando nel 2009 e nel 2012, a causa dei terremoti che hanno colpito la nostra penisola, molte famiglie dovettero abbandonare le proprie abitazioni, non abbandonarono un semplice luogo, un semplice strumento, ma il vero e proprio contenitore della propria vita, catalizzatore e punto di riferimento del quotidiano.
Veder crollare la propria casa a causa di un evento naturale mette in dubbio tutte le proprie percezioni di sicurezza dell’abitazione, ci fa pensare di non essere mai stati al sicuro, e che non lo saremmo mai più.
Considerare anche gli aspetti emotivi e psichici che sottendono il concetto generico di “casa”, permette di capire ancor di più non solo la necessità di costruzioni sicure, con accorgimenti sismici e idrogeologici, ma anche di riflettere sull’importanza di ridare allo sfollato un proprio tetto sotto cui ricostruire i propri significati, meglio se il “tetto” fosse quello di sempre sistemato e messo in sicurezza, come è accaduto pochi giorni fa a 14 famiglie di Mirandola (MO) che sono potute tornare a casa propria dopo aver vissuto da sfollati a causa del terremoto in Emilia.

di Andrea Poliseno

 

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