La nostra capitale è più sporca che mai

 

A nessun cittadino sarà sfuggito che la situazione di Roma in quanto a spazzatura non è mai stata così critica. Certo non si può pretendere che la nuova sindaca Virginia Raggi abbia la bacchetta magica ma di certo sarà consapevole che l’emergenza rifiuti è forse in assoluto il primo problema da risolvere della Capitale.

Ma come si è arrivati, di nuovo, a questa situazione? Secondo l’Unione sindacale di base, il problema risiederebbe nel fatto che la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti è ancora troppo alta. “La percentuale di differenziata non è realmente arrivata al 40% come annunciato”, denuncia Giovanni Belluomo, rsu Usb. “Senza considerare che la raccolta differenziata stradale risulta spesso inquinata e sporca e quindi indifferenziabile. Per questo una delle soluzioni che proponiamo è quella di incrementare il più possibile la raccolta differenziata porta a porta. Per farlo naturalmente serve personale. Basta pensare che con i cassonetti in strada un operatore può raccogliere 90 tonnellate in un turno mentre con il porta a porta tre operatori 30 quintali”, continua. “Però ne va della qualità della differenziata prodotta”. Poi denuncia: “Va assunto personale: ad oggi molti dei dipendenti che si occupavano dello spazzamento è stato spostato sul porta a porta”. E per le strade di Roma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Prevedere risultati nell’immediato sembra oggettivamente molto difficile, Roma avrà bisogno di mesi di lavoro e di ottima amministrazione per togliersi uno scomodo appellativo che le è stato affibbiato ultimamente: la nuova terra dei fuochi.

Di Valerio Bocci

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