La garanzia per i nostri giovani

Garanzia Giovani è un Piano a livello europeo che consente la lotta alla disoccupazione giovanile e per il quale sono stati previsti e destinati finanziamenti per i Paesi membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%. Il nostro Paese, dunque, è attore principale. Tutti i finanziamenti previsti vengono quindi investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo.
Nato ufficialmente il 1 maggio 2014, a distanza di due anni esatti l’ISFOL – Istituto per la formazione professionale dei lavoratori – ha rilasciato un rapporto nell’ambito del progetto “Il monitoraggio e la valutazione del Piano della Garanzia per i Giovani in Italia”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che consente di fotografare lo stato attuale sui giovani partecipanti al programma.
Infatti, come si legge dal rapporto, il programma sta riscuotendo molti consensi, nonostante le criticità connesse e che ne caratterizzano l’assetto del territorio italiano, con forti elementi di disomogeneità tra territori “… il sottodimensionamento, rispetto al resto dell’Europa, delle risorse finanziarie e umane, la diffusione limitata di forme di cooperazione virtuosa tra servizi pubblici e privati, i bassi livelli di intermediazione dei servizi pubblici nel processo di job matching e la scarsa propensione sul fronte datoriale a ricorrere ai servizi pubblici per la ricerca e selezione del personale..” rallentandone di fatto la crescita.
L’ISFOL ha poi osservato che il tasso di inserimento dei giovani cresce percentualmente a partire da un mese dalla conclusione del percorso, infatti “un giovane su tre (34,5%) ha un’occupazione alle dipendenze; nel breve (tre mesi dalla conclusione) e nel medio periodo (sei mesi dalla conclusione) i tassi di inserimento crescono rispettivamente al 39,7% e al 43,8%. Per il solo tirocinio extra-curriculare, poco meno di un giovane su tre (29%) ha trovato un’occupazione entro il mese successivo dalla conclusione dell’intervento. A sei mesi dalla conclusione del tirocinio il tasso di inserimento sale al 41% e nelle aree del Nord trova un’occupazione, entro i sei mesi dalla conclusione del tirocinio, quasi un giovane su due”.

Di Donatella Carriera

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