Immigrazione

Immigrazione

L’Associazione Cento giovani, in questi anni di attività, ha sempre monitorato l’andamento dell’immigrazione fin dalla fine degli anni Ottanta. Presente e attiva sul territorio cittadino l’Associazione nel corso degli anni si è impegnata a capire quali cambiamenti stavano intervenendo sul territorio di Roma, a partire dal contesto del XVIII municipio, per questo motivo ogni anno ha fatto un campionamento di individui di nazionalità straniera, sia uomini che donne, ai quali ha sottoposto un questionario di facile formulazione, avendo riscontrato, soprattutto nei primi anni di ricerca, la difficoltà di comprendere la nostra lingua per chi era appena arrivato in Italia.

L’idea è stata quella di indagare sulla composizione della popolazione immigrata, che tipo di motivazioni avevano spinto l’intervistato ad arrivare qui e quale fosse la sua occupazione, nel caso ne avesse una, o che tipo di progetto di vita avesse.

Nei primi anni di ricerca si è partiti da un campione di 300 individui divisi equamente tra uomini e donne tra i 20 e i 50 anni, sul territorio dei Municipi XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX. Si è scelta questa fascia d’età poiché l’80% dei migranti rientra in questa fascia. Si è, quindi, scelto un tipo di campionamento che permettesse di rispettare la proporzione delle etnie.

Negli anni Novanta l’associazione ha raddoppiato il numero di intervistati, arrivando a coprire l’intero territorio del comune di Roma. Dall’anno 2000 in poi si è cercato di avere un campione numericamente più consistente e si è arrivati ad intervistare 960 individui nel 2008. La fascia d’età è rimasta sempre la stessa così come si è sempre cercato, ove possibile, di avere la stessa percentuale del campione di uomini e di donne. Nel grafico e nella tabella sottostante è raffigurato il campionamento fatto dall’Associazione nel corso di questi 21 anni.

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Al contrario della maggior parte dei paesi europei, l’Italia ha cominciato ad essere meta di immigrazione nel momento in cui quegli stessi paesi hanno sospeso di esserlo.La crisi petrolifera del 1973 ha obbligato la chiusura delle frontiere dei paesi più sviluppati; erano possibili solo i ricongiungimenti familiari e la richiesta di asilo politico.In quel frangente, il nostro Paese, stava continuando a crescere e a raggiungere un alto tasso di benessere. Considerati i vari elementi i migranti pian piano hanno iniziato ad arrivare in Italia, favoriti soprattutto dagli scarsi controlli alle frontiere e alla non necessità del visto. Sono così comparsi i primi venditori ambulanti e lavavetri provenienti dalle ex colonie francesi dell’Africa; sono aumentate le presenze di collaboratrici domestiche di colore provenienti dai paesi cattolici come: Capo Verde, Filippine, ecc…L’Italia, con Roma in primis, ha iniziato il suo cammino verso una società multietnica.

Ma solo nel 1988 si fatto un decreto legislativo con lo scopo di regolare i flussi migratori. Fino a quel momento, infatti, non esisteva il concetto di immigrato ma solo quello di straniero. Considerata spesso come meta di passaggio, l’Italia osserva gli albori di un’immigrazione che parte prevalentemente dal sud, senza considerare i due grandi poli attrattivi per collaboratori familiari e domestici come Roma e Milano.

A seguire gli allegati con i risultati della ricerca.