In pratica ogni Comune, ogni Provincia e ogni Regione dispone, o dovrebbe, di un piano di intervento in caso d’emergenza che le permetta di intervenire il più prontamente ed efficacemente possibile. Negli altri Paesi europei gli enti e/o le strutture che si occupano di protezione civile sono molto meno.
Questo è determinato dal fatto che il nostro territorio è idrogeologicamente variegato, comportando un’enorme differenza nella tipologia dei rischi e nei metodi con cui questi si possono affrontare. Quando si presenta un evento calamitoso il Servizio Nazionale della Protezione Civile, in tempi brevissimi, definisce la portata dell’evento e valuta se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte.
In caso contrario vengono mobilitati immediatamente i livelli successivi (provinciali, regionali, fino al nazionale) in base alla gravità dell’evento ed alle risorse necessarie per farvi fronte. Ma soprattutto si identificano da subito le autorità che devono assumere la direzione delle operazioni: nel caso di un evento comunale la prima autorità attivata è il Sindaco, che diventa il Primo Operatore di Protezione Civile del comune.
Il Sindaco quindi, oltre alle normale gestione del comune, deve essere preparato, deve conoscere il proprio territorio e i referenti dell’intervento, il piani da attivare, ed avere la capacità gestirli.
Per questo, il 9 dicembre, si è tenuto a Caltanissetta, il Convegno “Il ruolo dei Sindaci – La gestione del rischio nel territorio”. Organizzato dal Dipartimento Protezione Civile della Regionale Sicilia, in collaborazione con ANCE Sicilia e ANCI Sicilia, l’incontro è voluto essere un confronto tra le parti interessate alla gestione dei rischi sul territorio siciliano. Lo scopo è stato quello di migliorare la collaborazione tra le istituzioni, tra il volontariato, migliorare la conoscenza territoriale e discutere delle riforme strutturali da apportare, il miglioramento dei Piani Comunali.
Tali incontri siano propedeutici ad un miglioramento nella gestione del nostro territorio e di noi stessi nei suoi confronti.
di Andrea Poliseno