Gli utenti “cavie da laboratorio”. Bufera su Facebook

Ai limiti del fantascientifico la notizia di oggi. Facebook, il social network più noto ed usato al mondo, ha condotto, all’insaputa dei suoi utenti, un esperimento al fine di eseguire studi sull’umore degli stessi, per una settimana, nel 2012.

In che modo? Impostando le bacheche con notizie solo positive o negative, al fine di studiare le reazioni emotive di circa 700mila iscritti! 
Il risultato? “Gli stati emotivi si possono trasmettere per un fenomeno di contagio, inducendo altre persone a provare le stesse emozioni senza che ne siano coscienti”, scrivono gli autori.
Tale condotta ha suscitato non poche polemiche. “Abbiamo a cuore l’impatto che facebook ha su chi lo usa”, spiegano gli autori.
Ma al di là di quanto detto, dove è il consenso informato degli utenti che hanno partecipato all’esperimento? Quei 700mila partecipanti all’esperimento emozionale non avevano, forse, il diritto di sapere? Ma gli autori di Facebook hanno una risposta a tutto. Questi, difatti, sostengono che i soggetti involontariamente arruolati abbiano fornito il consenso iscrivendosi a Facebook, laddove, nelle condizioni, vi è scritto che i dati possono essere utilizzati anche a scopo di ricerca!
Sta di fatto che migliaia di iscritti, senza alcun consenso, ha partecipato ad un esperimento emozionale a propria insaputa!! Nulla di più lesivo dei diritti della persona! E ciò pone un enorme dubbio: sarà stata, questa del 2012, l’unica volta in cui facebook ha agito in tale modo? Per il momento non è dato saperlo.
dell’Avv. Emanuele Fierimonte

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