La longevità, però si allunga di tre ogni ogni anno che passa ed è caratterizzata dallo spostamento di ogni fascia d’età che caratterizza la vita di un essere umano. Il suo tratto deleterio è il delcino cognitivo. Con questa affermazione si intende la perdita di tutte quelle facoltà intellettive acquisite normalmente nel percorso della vita, nonché la riduzione di efficienza mentale accompagnata dal declino fisiologico dovuto all’età o a effetti iatrogeni.
Le persone affette da una codizione dementigena, da declino cognitivo o mild cognitive impairment aumenta di 5 milioni ogni anno.
Correlato a questo dato c’è l’aumento dell’alterazione dell’umore di tipo depressivo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che nel 2030 sarà la patologia cronica con maggiore diffusione. Connesso a queste informazioni c’è il dato che descrive la correlazione tra depressione, demenze e memoria l quali risulterebbero sarebbero strettamente collegate.
Tale informazione ci è resa nota dall’equipe di ricercatori i quali hanno identificato la depressione come fattore di rischio per specifiche malattie cronico-degenerative dell’età geriatrica. Questa ricerca è sata discussa al ‘Memory in the Diseased Brain’, promossa dall’Accademia Pontificia delle Scienze la quale si occupa del legame tra meccanismi basali dei processi cognitivi e memoria e le patologie del sistema nervoso centrale.
A costellare la condizione di perdita della memoria sono le malattie neurodegenerative del Sistema Nervoso Centrale.
In questa nuova ricerca è stato approfondito il rapporto che intercorre tra problemi di memoria nei disturbi psichiatrici quali depressione, disturbo bipolare, schizofrenia i quali hanno un deficit nel codificare, ritenere e recuperare informazioni in memoria.
La differenza posizione di ricerca con analogo comune denominatore ovvero il rapporto disturbo mentale psichiatrico e perdita di memoria pone l’accento sull’interdisciplinarietà che spesso sembra dividere studi scientifici intrenti lo studio dell’essere umano, come la medicina, la psicologia, la neurologia, la psichiatria e le neuroscienze; ponendo al centro l’obiettivo di unificazione e degli studi a fronte di un’unica centralità: l’essere umano, la mente e il suo funzionamento normale e patologico.
di Sofia Diana