“Vincere sarebbe per me un sogno che si avvera. Mi permetterebbe di far conoscere il mio lavoro e condividere con altri le mie passioni. Poi, chissà, magari in un futuro la mia idea potrà servire veramente per contrastare l’Ebola”. Queste sono le parole di Andrea Senacheribbe, 19 anni di Asti che frequenta il Liceo Scientifico F. Vercelli ed ha tra le sue passioni l’informatica, l’elettronica, la biologia, la chimica, la fisica ma anche la musica ed ama suonare il pianoforte.
L’idea divenuta progetto prevede la creazione di un algoritmo genetico che, tradotto in un programma informatico, è il protagonista della ricerca su un potenziale farmaco anti-Ebola.
La ricerca ha come focus particolare una proteina dell’Ebolavirus, la VP24, che blocca l’azione degli interferoni, prima difesa immunitaria antivirale. Da qui si è sviluppata l’idea di utilizzare la sequenza della proteina VP24 come bersaglio della molecola-farmaco a scopo di cura dell’Ebola.
L’idea di ricerca di Andrea Senacheribbe è risultata tra le più luminari rispetto alle migliaia arrivate da tutti i paesi del mondo con Regno Unito, India, Stati Uniti, Brasile e Turchia in cima alla ‘top 5’. Risultando tra i 90 finalisti tra i quali si sceglieranno i vincitori il prossimo 4 agosto e ne saranno selezionati 20. I premi che spettano ai concorsisti sono una borsa di studio di 50.000 dollari e programmi di formazione curati da Scientific American e Google. L’Italia vanta nella rosa dei finalisti un giovane talento e una promessa scientifica che consente al nostro Paese di risultare formato e creativo in ambito scientifico e tecnologico.
di Sofia Diana