I fanghi sono prodotti di scarto di varie operazioni minerarie e sono finiti nel Rio Doce, da dove hanno iniziato il loro cammino verso la foce: ad oggi l’intero corso del fiume è contaminato e ha provocato anche l’inquinamento di tutti i terreni irrigati da questo corso d’acqua.
La cosa ben più grave è che la destinazione finale di questi fanghi di colore arancione e rossastro è l’oceano Atlantico: nelle due settimane successive al disastro foreste, campi agricoli, aree protette e corsi d’acqua sono diventati del tutto arancioni.
Le sostanze chimiche contenute in questi fanghi sono in grado di produrre danni permanenti all’ecosistema, modificando la fertilità dei campi e il corso stesso del fiume Rio Doce. Un disastro di proporzioni globali che poteva certamente essere evitato.
di Valerio Bocci