Il Decreto Maroni si è dimenticato della videosorveglianza dei locali

Accogliendo le segnalazioni sia dei cittadini che degli addetti alla sicurezza, abbiamo riscontrato che gli stessi si trovano in gravi situazioni di disagio e di difficoltà, a tal proposito l’Associazione ha chiesto al Presidente del Consiglio, al Ministero degli Interni e al Prefetto l’istituzione di adeguati sistemi di sicurezza con l’istallazione di impianti di videosorveglianza all’interno dei locali.

Il Decreto Ministeriale Maroni ha definito i criteri per la regolamentazione della figura degli addetti alla sicurezza (ex “buttafuori”) nei luoghi aperti al pubblico, figura che ha l’obiettivo di sopperire alla carenza riscontrate negli anni passati. Delineato il ruolo centrale della prevenzione, della salvaguardia dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini al di fuori dai locali adibiti al pubblico (discoteche, pub, ecc …) gli ex “buttafuori” sono tenuti ad intervenire qualora la situazione lo necessiti, fattore che determina spesso l’ impossibilità di determinare le dinamiche degli eventi che vedono coinvolti gli addetti alla sicurezza stessi. 
In passato a causa di comportamenti discutibili di isolate “ mele marce “, si è guardato agli addetti alla sicurezza con una diffidenza tale da celare la reale utilità sociale di una professione che, invece, ove svolta secondo quanto previsto dal Decreto Maroni, è garanzia della prevenzione e sicurezza nel mondo dell’intrattenimento e dello spettacolo. Ciò nonostante non è infrequente che gli addetti alla sicurezza si trovino a rispondere di comportamenti che non hanno mai tenuto o che sono stati tenuti in circostanze assai diverse da quanto riportato all’interno delle denunce cui sono esposti per il solo fatto di aver adempiuto un proprio dovere. Tale esposizione porta gli addetti alla sicurezza a non intervenire laddove pure sarebbero tenuti per evitare di essere denunciati per responsabilità che non hanno, da cui ne deriva l’impossibilità per gli addetti alla sicurezza di svolgere il proprio lavoro e di garantire ai cittadini il massimo della sicurezza.
L’Associazione, da sempre impegnata per la tutela dei consumatori ed utenti, ha chiesto al Presidente del Consiglio, al Ministero degli Interni e al Prefetto l’istituzione di sistemi di sicurezza e di videosorveglianza all’interno e fuori dai locali aperti al pubblico ove è richiesta l’opera degli addetti alla sicurezza. Al riguardo infatti, se con l’introduzione del Decreto Maroni sono stati fatti grandi passi avanti in favore della sicurezza dei luoghi deputati all’intrattenimento e allo spettacolo, con un aggiornamento dello stesso Decreto sarà possibile muovere qualche altro passo per permettere agli addetti alla sicurezza di poter prestare un servizio migliore e garantire una maggiore sicurezza dei cittadini. 
  
di Manuel Diana con la consulenza dell’Ufficio Legale

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