«Ma il Rio Doce entro cinque mesi tornerà a rivivere, ci sarà la stagione delle piogge e il fango verrà diluito, come nell’Oceano». La dichiarazione è di Paul Rosman, esperto di ingegneria costiera e autore di uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente per valutare l’impatto e la portata del l’arrivo del fango al mare. Dichiarazioni che hanno suscitato non poche polemiche.
Non la pensano come Rosman gli esperti di Greenpeace-Brasile e tutti quelli che sul fiume e con il fiume ci vivono. Negli ultimi giorni, attivisti, residenti, pescatori e popoli indigeni hanno ripetuto il fiume Doce «è morto». Per l’ingegnere però questa è solo una «visione emotiva delle cose e non quella di uno scienziato».
di Valerio Bocci