Dall’arte al cinema: il silenzio assordante del Giappone

 

Dopo il ricco programma della scorsa primavera, per l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma anche quello estivo si preannuncia denso di appuntamenti che affrontano un tema delicato: quello legato alla sordità.
In occasione della terza edizione del Festival Internazionale del Cinema Sordo (Cinedeaf), dal 15 maggio al 25 giugno, si potrà visitare la mostra fotografica “La memoria senza suono”.
Il maestro Koji Inoue, affetto da sordità dall’età di tre anni, ha realizzato 80 scatti in bianco e nero che raccontano il Giappone degli anni Cinquanta e Sessanta, scegliendo come soggetto i bambini. Attraverso i loro sguardi e le loro prospettive, i bambini comunicano la realtà di quel tempo in suggestive scene di vita urbana giapponese. I sorrisi e gli sguardi suscitano nello spettatore la duplice reazione del sorriso e della commozione che il silenzio rende irrefrenabile.
Nell’ambito della mostra, a cura di Hajime Inoue in collaborazione con l’Istituto Statale per Sordi di Roma (ISSR) e Cinedeaf, saranno proiettati “Koji Inoue: photographer beyond signs” di Brigitte Lemaine, un documentario che ripercorre la vita del fotografo e le diverse fasi del suo lavoro attraverso la storia della sua famiglia, e “The Connecting Bridge 3/11 that wasn’t heard” di Ayako Imamura sull’esperienza sorda dello tsunami che nel 2011 devastò le coste del Giappone.
Per quanto riguarda il cinema, fino al 26 giugno l’Istituto ospita quello di Kaneto Shindo, grande maestro del cinema giapponese. Attraverso proiezioni quasi documentaristiche, racconta la quotidianità e i comportamenti di chi ha lottato per sopravvivere alla guerra e all’esperienza devastante della bomba atomica puntando l’attenzione su sentimento e istinto.
Dal cinema si passa al teatro. Il 19 giugno, al Teatro Palladium di Roma, saranno in scena due opere del teatro Kyogen, una farsa comica nella lingua dei segni. Il Japanese Theatre of the Deaf, ha elaborato uno stile fruibile sia dal pubblico sordo che udente, in opere che uniscono attori sordi e udenti in perfetta sintonia.

 

di Valerio Lofoco

 

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