L’avanzamento della tecnologia continua inesorabile, espandendosi a tutti quanti gli ambiti di vita quotidiana. La maggior parte di noi possiede un computer, uno smartphone o un cellulare e, perché no, un tablet. La maggior parte di questi strumenti sono poi legati tra loro attraverso una linea telefonica che ci permette di navigare in internet ed utilizzarne i servizi praticamente in ogni istante.
In una situazione d’emergenza però, possiamo pensare di poter utilizzare tutti questi strumenti come fosse una situazione normale? Probabilmente no. Indipendentemente dal tipo di evento critico di massa con cui confrontarsi, spesso si va in contro a diversi disagi quali l’interruzione della corrente elettrica, lo smarrimento di accessori e /o degli stessi strumenti, l’abbandono di quest’ultimi durante l’evacuazione o la loro distruzione, e via discorrendo. L’utilizzo massiccio, pervasivo e predominante che facciamo della tecnologia, ci deve portare a pensare a soluzioni che ci permettano di non esserne del tutto privi durante situazioni d’emergenza, o almeno a soluzioni alternative.
In linea con questo pensiero, il CER di Rieti ha da poco inaugurato un servizio che prevede nelle principali Piazze della città la predisposizione di presidi territoriali, al verificarsi di una emergenza rilevante, che saranno organizzati per ricaricare le batterie delle apparecchiature telefoniche e di comunicazione a tutti i cittadini, in caso di mancanza di energia elettrica, grazie all’utilizzo di gruppi elettrogeni portatili ed a particolari sistemi tecnologici dedicati allo scopo.
L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile il tempo in cui i cittadini siano privi della possibilità di comunicare e, soprattutto, di accedere alle informazioni via web inoltrate dal comune stesso. Attualmente il servizio dovrebbe garantire circa 7.200 ricariche nell’arco di 24 ore, con l’obiettivo di aumentarlo a 12.000 ricariche sempre in 24 ore.
In questo modo più che mai la comunicazione è prevenzione.
di Andrea Poliseno
