Cinema, scienza, esoscheletri

Il cinema e la scienza sposano gli esoscheletri che sostituiranno la carrozzina. Un film documentario che riceve il premio come vincitore della quarta edizione dell’International Scientific Film Festival di Roma per mezzo del progetto di ricerca della Fondazione Santa Lucia.
L’equipe composta da medici, ingegneri e fisioterapisti che lavorano con quattro pazienti che hanno perso l’uso delle gambe, quattro non attori ma protagonisti : Alessandro, Emanuele, Giovanni e Marius.
The Walking Mind, del regista Andrea Fasciani. “Il linguaggio cinematografico avvicina ciò che è lontano – ha commentato Fasciani in occasione della premiazione – La scienza, per essere compresa dalla gente, ha bisogno del suo supporto. Solo così i progressi scientifici possono divenire consapevolezza collettiva e dare risultati positivi su larga scala”.
“Mind Walker è un esoscheletro sviluppato con i nostri partner europei in quattro anni di lavoro – spiega il Prof. Marco Molinari, Direttore del Dipartimento di Riabilitazione Neurologica della Fondazione Santa Lucia – Come dice la parola stessa, si tratta di uno scheletro esterno al corpo, dotato di motori che muovono un complesso sistema di articolazioni meccaniche controllate da sensori e sistemi digitali. La sperimentazione ha dimostrato la possibilità di rimettere un paziente nelle condizioni di camminare. Non possiamo ancora parlare di un utilizzo nella vita quotidiana, ma il futuro è quello”.
“Per tutti i gruppi di ricerca si tratta di perfezionare sempre più il sistema d’interazione tra esoscheletro e paziente – spiega Marco Molinari – Dobbiamo sviluppare sistemi nei quali la tecnologia sia in grado d’imparare dall’uomo e l’uomo dalla tecnologia, così da riprodurre il movimento delle gambe nel modo persona, ma aiutarla a muoversi”.
La sfida è ridurre il minor distacco tra macchina e persona e integrare una nuova condizione di realtà con cui vivere : “Dobbiamo comprendere come integrare principi biologici del controllo del movimento con i principi di elettromeccanica che stanno alla base dell’ingegnerizzazione di un esoscheletro” – osserva Yuri Ivanenko, Ricercatore del Dipartimento di Fisiologia Neuromotoria della Fondazione Santa Lucia.
Le neuroscienze, l’ingegneria, l’amore per le persone hanno reso un progetto a uroboro realtà senza capire dove inizi la pellicola cinematografica, la tecnologia e la riabilitazione, con solo un punto evidente: donare un nuovo ‘modo’ di vivere osservando il ‘mondo’ da una prospettiva diversa.

di Sofia Diana

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