Cancelliamo la voce “sfollati”

A poco più di due settimana dal sisma, l’emergenza più grande resta quella di sistemare al più presto tutte le persone che non hanno più una casa dove vivere e che certamente non possono affrontare il prossimo inverno nelle tendopoli allestite nelle zone colpite dal sisma. Il percorso della ricostruzione richiederà tempi dilatati, anche per questo si sta cercando di accelerare la costruzione delle casette, scelta provvisoria che gli abitanti hanno indicato come soluzione ponte fra le tende e il rientro a casa.
Ma per ultimare le casette ci vorranno almeno sette mesi, per questo ad oggi sono tre le iniziative volte a sistemare il più in fretta possibile gli sfollati: la prima è un contributo di autonoma sistemazione per chi non graverà sull’assistenza sistemandosi da amici o parenti. La seconda soluzione è il trasferimento negli alberghi limitrofi già iniziato col Comune di Accumoli e infine la proposta di Amatrice solidale per mettere a disposizione degli sfollati le seconde case agibili.
Tre esempi di come sia possibile ripartire, esempi che devono però moltiplicarsi ed unirsi in modo di arrivare in breve tempo a cancellare la voce “sfollati” da questa brutta storia.

Di Valerio Bocci

Leave a Reply