Atac, scontro Rettighieri-sindacati su mense aziendali e dopolavoro

Marco Rettighieri fa davvero sul serio. Dopo la scoperta di un nuovo caso Parentopoli all’interno di Atac – 350 dipendenti assunti a chiamata diretta perché imparentati con sindacalisti – e successivi licenziamenti, le indagini sui falsi biglietti e le consulenze pagate a peso d’oro, adesso si attende il responso dell’Autorità Anticorruzione circa il dossier presentato un mese fa per far luce su tre punti principali: gomme, dopolavoro e permessi sindacali. “Il problema c’è, sussiste. Abbiamo ravvisato strada facendo nelle nostre indagini interne che c’era la necessità di approfondire ma i nostri mezzi non sono quelli della procura, per cui ci siamo rivolti al procuratore Pignatone con l’impegno a non rivelare niente”, ha dichiarato Rettighieri.
Dal 2013 l’Atac ha pagato ogni anno 16 milioni di euro per il rinnovo delle gomme del suo parco autobus, contro una stima di spesa valutata 8 milioni di euro: la metà. Ogni anno gli iscritti alle varie sigle di lavoratori hanno goduto di permessi e distacchi sindacali senza adeguata giustificazione, e sempre ogni anno l’azienda paga 4,2 milioni per il servizio mensa e il dopolavoro dei suoi dipendenti in virtù di un “semplice” accordo sindacale firmato nel 1974.
In una lettera inviata venerdì scorso ai sindacati Rettighieri ha dichiarato: “Con la presente comunicazione si intendono decaduti e comunque disdettati tutti gli accordi sindacali aziendali in materia di mense aziendali, distributori automatici di alimenti e bevande, attività socio-ricreative e sportive nonché ogni altro impegno derivante da convenzioni e prassi in atto”. Un duro colpo inferto al Dopolavoro Atac Cotral, un’associazione senza scopo di lucro che “promuove la formazione sociale dei lavoratori mediante un sano e proficuo impiego del tempo libero” ma che non brilla certo per trasparenza. Le modalità di affidamento dei servizi – come gare pubbliche per scegliere i fornitori – e i successivi controlli sulla loro effettiva erogazione sono un mistero, così come i controlli qualitativi e quantitativi previsti per i pasti erogati nelle mense aziendali, pagati in parte come contributo da Atac e Cotral. “Non si sa se le cucine sono a norma, chi eroga i pasti e chi li certifica”, ha ammesso l’ex Assessore ai trasporti Stefano Esposito.
Con questa lettera si intendono inoltre cessati i numerosissimi benefici concessi ai dipendenti Atac e Cotrasl iscritti al Dopolavoro, tra cui le convenzioni con stabilimenti balneari, centri sportivi, ristoranti, scuole, negozi, studi medici e studi legali.

Di Benedetta Carulli

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