Atac, continua la cura Rettighieri: annullati per anomalie tre concorsi interni

 

Marco Rettighieri continua la sua opera di “pulizia” all’interno di Atac. Il Direttore generale ha infatti annullato per sospette anomalie tre concorsi interni che erano stati indetti per assumere nuovo personale. Tra questi uno in particolare, annullato mercoledì 28 giugno e risalente al 17 novembre del 2015, era volto al reperimento di 15 capitreno da assegnare alla tratta Roma-Viterbo nell’ambito della divisione metro-ferroviaria. Sulle anomalie sono ora in corso le verifiche del caso anche se non è in atto nessuna indagine della Procura.

Procura che è stata invece interpellata dallo stesso Rettighieri e dall’amministratore unico di Atac Armando Brandolese per indagare sul quarto esposto presentato in poche settimane che ha come oggetto un palazzo nella periferia romana costato 114 milioni di euro, comprato e poi preso in affitto da Atac prima che venisse costruito. Nel 2009 il Comune delibera di comprare un palazzo da destinare a “sede unica della mobilità”. I lavori vengono affidati al gruppo Parnasi – lo stesso che dovrebbe realizzare il nuovo stadio della Roma – ma subito scoppia un contenzioso sui ritardi. Passato un anno la questione si risolve con una curiosa transazione: l’Atac non compra più l’immobile ma si impegna ad affittarlo pagando il 7% del valore: 7 milioni 980 mila euro l’anno per nove anni più nove, per un totale di 143 milioni e 640 mila euro.
Come sottolineato dal Corriere della Sera “il progetto originale che doveva essere realizzato con le procedure di evidenza pubblica ha subìto ingiustificati stravolgimenti fino a tradursi in un vero e proprio affidamento diretto con la trasformazione in un contratto di locazione peraltro già in essere nonostante il bene non fosse ancora venuto ad esistenza e che a tutt’oggi neppure risulta collaudato e consegnato all’Atac”. Come se non bastasse “la direzione dell’Atac non ha mai proceduto alla risoluzione del contratto di compravendita coerente con gli interessi pubblici”.
L’esposto continua poi con la considerazione che ai tempi della compravendita “la situazione dell’Atac” – investita in quel periodo dallo scandalo Parentopoli – “non consentiva l’attivazione di mutui bancari”, per poi concludere con l’inutilità di acquistare un immobile di tali caratteristiche.

Di Benedetta Carulli

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