Con la crisi che incombe sempre più sulle nostre teste come una spada di Damocle, si accantonano sempre più molte attività utili per la nostra salute, come il buon cibo, lo sport e le visite mediche.
A risentire di questa economia forzata è soprattutto la salute dei giovani, questo è quanto è emerso nel 114° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), a Roma dal 26 al 28 ottobre.
Infatti negli ultimi 5 anni la salute dei giovani è peggiorata con un aumento del 10% dei malati cronici, a causa della crisi lo stile di vita degli italiani si è deteriorato, una sana alimentazione, movimento, prevenzione attraverso check-up regolari sono tutte attività costose per i nuclei familiari e sono state accantonate, tuttavia ciò espone a una probabilità due volte e mezzo più alta di sviluppare malattie croniche.
“Nei giovani adulti stili di vita inadeguati, fatti di diete poco equilibrate e sane, di sedentarietà e cattive abitudini come il fumo o l’alcol, contribuiscono a provocare un sempre maggior numero di casi di patologie metaboliche, cardiovascolari, respiratorie che vanno dall’ipertensione al diabete, alla bronchite cronica – spiega Gino Roberto Corazza, presidente SIMI – La crisi economica oggi rende più fragile la popolazione anche nelle fasce più giovani, perché compromette la possibilità di compiere scelte di salute: per molti è diventato difficile, oltre che acquistare cibi sani o permettersi un abbonamento in palestra, perfino prendere l’auto per andare a correre al parco o fare analisi di routine”. (ANSA)
di Annalisa Panetta